Ucraina, negoziati in stallo. Pioggia di droni sulla Russia
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Dopo il primo round di negoziati del 16 maggio, che ha portato come risultato a uno scambio eccezionale di prigionieri, i colloqui sono in stallo: Il presidente Putin indica come sede possibile la Turchia, ma di fatto non ha ancora fatto arrivare agli Stati Uniti il promesso elenco delle proprie condizioni per porre fine alla guerra, partendo dal cessate il fuoco di 30 giorni che ha sempre respinto.
La posizione degli Stati Uniti
Il Cremlino continua di fatto a prendere tempo, sostenendo che la situazione è “molto complessa” e accusa l’Europa di essere ormai parte attiva nel conflitto. Da Washington, il presidente Donald Trump dichiara di aver perso la pazienza e accusa Puntin di giocare col fuoco. Di rimando, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medevedev, sempre sui social, scrive che “la Terza Guerra Mondiale sarebbe una cosa davvero brutta”. Trump è sollecitato anche da Kyiv, che lo esorta a fare una scelta: varare un embargo totale contro Mosca oppure tirarsi fuori dai negoziati.
Il terreno
Intanto, il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato di aver affrontato i giorni di attacchi russi più intensi dall’inizio nel 2022, ma anche che l’Ucraina è pronta rispondere in maniera speculare. Nella notte la Russia fa sapere di aver abbattuto 112 droni ucraini in diverse regioni, una decina dei quali diretti verso Mosca dove è stato necessario chiudere al traffico due aeroporti. In direzione opposta, l’allarme è scattato anche in diverse regioni ucraine a partire dalla capitale Kyiv per il lancio di missili balistici dal Mar Nero.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui