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Il Papa: si fermi la guerra in Ucraina. Da Gaza sale il pianto di chi ha perso un figlio

I due scenari di conflitto e di dolore sono nel cuore di Leone XIV che, al termine dell’udienza generale in Piazza San Pietro, leva la sua voce perché cessi il rumore delle armi, si preghi per la pace, si favorisca il dialogo e il cessate il fuoco

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

I corpi dei bimbi senza vita, le case distrutte, la disperazione di chi resta e fa i conti con un dolore inspiegabile e senza fine. Sono le immagini che la guerra in Ucraina e l’offensiva sulla Striscia di Gaza evocano con forza. Papa Leone XIV non è indifferente a quanto accade e ormai, da quando è salito sul soglio di Pietro, non si stanca di invocare la pace e la protezione dei civili.

Il suo primo pensiero, al termine dell’udienza generale, va al popolo ucraino “colpito da nuovi gravi attacchi contro civili e infrastrutture”. Azioni che proseguono mentre a livello diplomatico si lavora dopo la proposta del presidente ucraino Zelensky di un vertice a tre con i presidenti statunitense Trump e russo Putin nel tentativo di approvare il cessate il fuoco.

Assicuro la mia vicinanza e la mia preghiera per tutte le vittime, in particolare per i bambini e le famiglie. Rinnovo con forza l’appello a fermare la guerra e a sostenere ogni iniziativa di dialogo e di pace. Chiedo a tutti di unirsi nella preghiera per la pace in Ucraina e ovunque si soffre per la guerra.


Un riparo sicuro

Cambia lo scenario ma la sofferenza resta la stessa nella Striscia di Gaza e Papa Leone pensa ai bambini uccisi.

Dalla Striscia di Gaza si leva sempre più intenso al cielo il pianto delle mamme, dei papà che stringono a sé i corpi senza vita dei bambini e che sono continuamente costretti a spostarsi alla ricerca di un po’ di cibo e di un riparo più sicuro dai bombardamenti.

L’Unicef, proprio oggi, ha diffuso dei numeri impressionanti: più di 50mila bimbi sono stati uccisi o feriti dall'ottobre 2023, mentre oltre quaranta persone sono rimaste ferite da colpi d'arma da fuoco in prossimità di un centro di distribuzione di aiuti a Gaza. La richiesta del Papa è chiara:

Ai responsabili rinnovo il mio appello: cessate il fuoco; siano liberati tutti gli ostaggi; si rispetti integralmente il diritto umanitario.

Il pensiero al cardinale polacco Wyszyński

Nei saluti ai pellegrini polacchi, Leone XIV ha ricordato il beato cardinale Stefan Wyszyński, "il vostro Primate del Millennio, che durante il periodo di persecuzione della Chiesa in Polonia, nonostante la detenzione, rimase - ha detto il Papa - un pastore fedele a Cristo". Il Pontefice ha invitato a guardare alla sua testimonianza di unità nella Chiesa, profusa attraverso il sacrificio e il dialogo. Un particolare saluto anche ai Patrons of the Arts dei Musei Vaticani del Belgio, nonché ai pellegrini provenienti dalla Francia, dalla Svizzera, dal Togo e dal Canada.

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28 maggio 2025, 11:04