Essere dimora di Dio
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
“Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi”. Gli Atti degli Apostoli (At 2, 1-4) descrivono così la discesa dello Spirito Santo sui dodici. Celebrato cinquanta giorni dopo la Pasqua, l’evento della Pentecoste, termine derivante dal greco e che significa cinquantesimo giorno, è stato fonte di ispirazioni per gli artisti nelle varie epoche storiche. Nell'iconografia tradizionale, il Figlio di Dio non compare mai. I raggi o le lingue di fuoco, generalmente, provengono da una colomba, simbolo dello Spirito Santo. E sono diretti verso gli apostoli riuniti attorno alla Vergine, la cui presenza non è tuttavia menzionata esplicitamente nella scena descritta dagli Atti.
In comunione
Con la Pentecoste inizia la missione della Chiesa, che con la forza dello Spirito Santo, rinvigorita dall’amore di Dio presente nel cuore di ogni uomo, può andare nel mondo ed annunciare il Vangelo della Resurrezione di Cristo. Se la presunzione della costruzione della Torre di Babele aveva condotto gli uomini a non intendersi più, nel giorno di Pentecoste popoli di lingue e nazioni diverse riescono a comprendersi, a vivere in comunione con Dio e tra loro.
Particolarmente significativa è una straordinaria xilografia, conservata tra le stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana: è disegnata dal celebre Gustave Doré ed incisa da Paul Jonnard-Pacel, uno dei suoi collaboratori. Gli Apostoli e la Vergine Maria, qui ritratta in primo piano sulla sinistra e non al centro della scena - come solitamente avviene - sono radunati nel Cenacolo di Gerusalemme ricordato dall’architettura sullo sfondo. In alto si libra la colomba, simbolo dello Spirito Santo, che lascia cadere su ognuno una pioggia di fiamme o lingue di fuoco dando loro la capacità di parlare più lingue.
Noto illustratore, disegnatore ed incisore francese del XIX secolo, Dorè è conosciuto soprattutto per le sue immagini della Divina Commedia di Dante. Apprezzato artista di tematiche religiose, è celebre anche per l'edizione illustrata della Sacra Bibbia che larga influenza ebbe nell’arte religiosa dall’Ottocento.
Il dono dello Spirito Santo
“Agli Apostoli che, alla vigilia della morte del Maestro, sono turbati e angosciati e si chiedono come potranno essere continuatori e testimoni del Regno di Dio”, ha detto Papa Leone XIV, “Gesù annuncia il dono dello Spirito Santo, con questa meravigliosa promessa: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». (…) il dono dello Spirito Santo ci prende per mano e ci fa sperimentare, anche nella vita quotidiana, la presenza e la vicinanza di Dio, rendendoci sua dimora”.
(Leone XIV – Regina Caeli di domenica 25 maggio 2025)
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